In occasione della giornata mondiale dei pesci migratori, siamo fieri di aver ospitato, anche quest’anno, l’iniziativa promossa dall’Università di Bologna (l’unica a livello italiano) per il rilascio di decine di anguille riproduttrici in mare.
Le giornate di liberazione rientrano nell’evento internazionale “World Fish Migration Day 2022” che vede, ogni due anni e in ogni angolo del pianeta, enti e associazioni organizzare e condividere una moltitudine di eventi di divulgazione e di reintroduzione in natura di specie ittiche migratorie minacciate.
Venerdì 20/5 circa 40 studenti della scuola secondaria “La Nave” di Forlì hanno preso il largo con le imparcazioni del circolo per rilasciare le anguille riproduttrici che riconquisteranno in mare la loro libertà. Ad accogliere i ragazzi e i ricercatori c’erano anche quest’anno gli istruttori della Scuola Vela Città di Cesenatico.
L’obiettivo del progetto europeo LIFEEL, come ha spiegato il Prof Oliviero Mordenti dell’Università di Bologna, è quello di assicurare un supporto concreto alla conservazione a lungo termine della popolazione di anguille dell’Adriatico.
Alla presentazione ha preso parte anche il Dott. Cristiano Da Rugna, Responsabile Zoologico di Acquario di Cattolica e Oltremare, che da vari anni collaborano con Università di Bologna nei progetti di ricerca e sensibilizzazione legati alle specie marine migratorie .
Grazie al progetto questi pesci migratori passano parte della loro vita nelle strutture dell’Università dove, una volta create le condizioni ambientali tipiche del Mar dei Sargassi, dopo alcuni mesi si riproducono spontaneamente nelle vasche della serra ittiologica di Cesenatico.
Per il Circolo Vela Cesenatico, l’iniziativa si colloca nella scia dei numerosi eventi dedicati alla sostenibilità, accolti e promossi dalla Scuola Vela negli ultimi anni.
ANGUILLA E STORIONE SPECIE A RISCHIO
L’anguilla europea è un pesce che ha un ciclo biologico molto particolare e affascinante: raggiunta la stagione riproduttiva esso compie una lunga migrazione dai nostri fiumi, fino al Mar dei Sargassi (Oceano Atlantico), dove ha luogo la riproduzione e subito dopo la morte naturale.
E’ quindi un viaggio senza ritorno in cui l’anguilla affronta migliaia di km di mare, utilizzando tutte le risorse fisiche, per portare a compimento l’atto riproduttivo e garantire una nuova generazione. Schiuse le uova, le piccole larve compiranno la migrazione inversa, facendosi trasportare dalle correnti oceaniche, e tornando nelle nostre acque dopo circa 3 anni. Purtroppo tutto ciò è seriamente minacciato a causa degli impatti antropici sugli habitat naturali, dell’inquinamento e della pesca incontrollata.
Altra specie a rischio è lo Storione cobice. Una volta i corsi fluviali della Romagna erano ricchi di storioni che “risalivano” dal mare per la riproduzione. Purtroppo negli ultimi 50 anni, a causa dell’inquinamento, della pesca indiscriminata e delle modificazioni dei corsi dei fiumi che ne impediscono la migrazione riproduttiva, le popolazioni di storioni hanno vissuto un declino inesorabile che ha portato in tutta l’area la totale scomparsa dello storione.